Il passo falso

Il romanzo storico “Passo Falso” di Marina Morpurgo ci catapulta nuovamente nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, offrendoci una narrazione coinvolgente e fiction ambientata in quegli anni tumultuosi. Al centro della trama emerge il professor Emilio Rastelli, un pediatra in pensione dalla personalità ruvida, difficile e chiusa. Finora, ha tenuto gelosamente segreti riguardo al suo passato e, in particolare, alla sua famiglia.

Il protagonista, però, inizia a essere colpito dalla demenza senile, che mina il suo autocontrollo. Dietro il suo caratteraccio si intravede un’ombra più oscura, facendo sorgere dubbi sulla sua vera identità. La ricerca di risposte diventa un compito arduo, poiché il professor Rastelli oscilla tra momenti di lucidità e altri di agitazione e delirio, mettendo a dura prova la pazienza della moglie e del badante.

Un vago indizio si materializza quando il professor Rastelli fugge di casa, venendo ritrovato ogni volta lungo la costa orientale del lago di Como. In modo lento e avvincente, il romanzo rivela una storia parallela che si snoda tra il 1943 e il 1944. Emergono due ragazzi, Giuseppe ed Antonio, le cui vite si incrociano in un contesto complicato. Giuseppe, di origine ebraica, è in fuga per la sopravvivenza, mentre Antonio, giovane camicia nera, compie razzie con indifferenza ai danni di ebrei e antifascisti.

Entrambi belli e biondi, i due giovani gravitano sulle sponde del Lario, offrendo uno sguardo profondo e coinvolgente sulla casualità con cui il destino plasmerà le loro esistenze. Marina Morpurgo, con il suo stile lieve e ironico, tiene incollati i lettori alle pagine, regalando una lezione di storia che mostra quanto il destino possa influenzare, in modo spesso casuale, le vite di vittime e carnefici durante quegli anni travagliati della storia italiana.